
Nonostante si parli molto di questi problemi, purtroppo c’è ancora scarsa conoscenza e non sempre la diagnosi giunge in tempi accettabili, cosicché sia il bambino che la famiglia tutta vivono esperienze frustranti, generatrici di ansia e di un clima affettivo non certamente favorevole. I disturbi specifici d'apprendimento spesso non vengono individuati in modo precoce e questo costringe il bambino a vivere una serie di insuccessi senza comprenderne il motivo. I risultati insoddisfacenti in ambito scolastico vengono attribuiti a scarso impegno , disinteresse. Il bambino vive il suo insuccesso come una mancanza di fiducia nelle proprie possibilità: da ciò scaturisce una scarsa autostima e un’elevata demotivazione all’apprendimento con conseguenti manifestazioni emotivo-affettive quali inibizione, aggressività. Quante volte ci sarà capitato di ascoltare o addirittura ci siamo trovati a dire frasi tipo “Devi stare più attento! Impegnati di più! Hai bisogno di più esercizio!” . Mettiamoci per un attimo nei panni di questi bambini: ma come ci si sente veramente quando si è in difficoltà? Come ci si sente in un contesto, come quello scolastico, nel quale vengono proposte attività astratte e sempre più complesse, in un luogo dove ci sentiamo incapaci e incompetenti rispetto ai coetanei?
Ciao Monia, hai scelto una foto bellissima, che tocca veramente il cuore. Bisogna che noi insegnanti di sostegno lottiamo perché immagini come queste non si verifichino nelle nostre classi, bisogna che lottiamo anche contro l'ignoranza,che non dovrebbe esistere, ma che putroppo esiste, tra le nostre colleghe del posto comune, sia giovani che anziane, che spesso utilizzano espressioni inopportune con i bambini con DSA, anche se magari sanno,ma che non riescono a controllare un impulso sbagliato.
RispondiEliminaQuando si pretende, prima bisogna dare. la professionalità non si basa solo sul sapere e sul saperlo comunicare, ma anche sul sapersi controllare in ogni momento del nostro agire, perché altrimenti non si potrà chiamare agire educativo.
Ciao Monia, anche io penso che l'immagine che hai scelto sia molto bella ma soprattutto significativa. A volte noi insegnanti diamo giudizi troppo affrettati nei confronti di alcuni bambini con DSA solo perchè, magari, non portano a termine una consegna nei tempi stabiliti, o perchè li vediamo distratti; bisogna pensare prima di tutto che questi giudizi pesano e anche molto. L'ignoranza ci porta a ferire bambini già con una scarsa autostima, come si accennava nel tuo post, e per questo un blog come il vostro può servire a riflettere sul nostro agire per renderlo sempre, come afferma Lucia, un agire educativo.
RispondiEliminaMonia...guardando questa foto mi sono venuti in mente i bimbi della classe in cui lavoro come insegnante di sostegno...arrivati all'ultima ora sono tutti così...desolati!!Se da una parte l'immagine mi ha fatto sorridere, dall'altra mi ha spinto a riflettere su ciò che può davvero significare affrontare un'attività scolastica con determinate difficoltà e senza l'adeguato supporto da parte dell'insegnante. Una mia carissima collega mi raccontava di quando, tempo fa, aveva un bambino in classe che a suo avviso era sempre 'disattento'...quando, poi, ha iniziato a riflettere sul proprio operato e sul come lei lo stesse concretamente aiutando ha riaperto gli occhi e si è accorta delle reali difficoltà di questo piccolo...nonostante siano passati anni, lei ancora racconta questo episodio con tanta amarezza..."Mi raccomando, Roberta, non pensare che perchè sei un'insegnante hai sempre la ragione assoluta, MAI!!" Queste erano le sue parole...me le ripeteva continuamente...
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